Le feste tradizionali religiose

La Festa dell SS. Crocifisso- 3 maggio

Quella del SS. Crocifisso è sicuramente la tradizione più sentita e onorata da tutti i geracesi. La devozione del nostro popolo per il SS. Crocifisso ha radici molto profonde e radicate nei cuori di ogni persona che è nata a Geraci.

Per tradizione tale ricorrenza si celebra il 3 maggio di ogni anno. In questo giorno avviene a Geraci una processione molto particolare ed emozionante, sia per chi la vive in prima persona che per chi la segue da spettatore. La festa è prettamente religiosa, e non da alcuno spazio a note di folklore.

La processione della scultura lignea

La processione è il momento culmine della ricorrenza. Parte dalla Chiesa di Santa Maria La Porta, dove è custodita la meravigliosa scultura lignea del Crocifisso del XVII secolo. La scultura, che la tradizione attribuisce alla scuola di Fra Umile Pintorna, rappresenta il Cristo con piaghe sanguinanti e l’espressione carica di dolore e sofferenza del volto in agonia.

La scultura ogni 3 di maggio, viene portata in processione per le vie del paese. Viene condotta a spalla da fedeli scalzi e con il capo adorno di una corona di spine, simbolo della passione di Gesù. A portare sulle proprie spalle in processione la statua di Gesù Crocifisso, sono i componenti della confraternita dedicata al Crocifisso, e tale compito viene tramandato da generazioni, di padre in figlio.

Le torce devozionali

A precedere il Crocifisso nel corteo processionale, una serie di figure legate a tradizione e devozione. Il corteo è aperto dai fedeli che portano in mano grandi ceri. Si tratta di un ceri votivi, chiamati in gergo torcie, con un nastro bianco pendente che per tutto il tragitto rimane spento. Per prime sfilano le donne e poi gli uomini. Anche molti di questi fedeli sono scalzi durante la processione. I ceri sono il simbolo di promesse fatte al Cristo Crocifisso, di grazie ricevute o da richiedere. Arrivano a Geraci da tutto il mondo per onorare la loro promessa a Gesù. Sono centinaia, infatti, ogni anno i fedeli con i ceri che sfilano in religioso silenzio, recitando il rosario e la coroncina dedicata al SS. Crocifisso, della tradizione popolare e religiosa.

Le confraternite e i bambini con la corona di spine

La scultura del Cristo crocifisso è preceduta anche dalle diverse confraternite paesane, che sfilano con i loro abiti devozionali e da un corteo di bambini geracesi, che rappresentano una delle parti più emozionanti di questa tradizione. I bimbi, con la corona di spine sul capo e battendosi le spalle con una cordicella, eseguono il percorso con il viso rivolto verso il Cristo, camminando quindi all’indietro e gridando a gran voce “Pani e paradisu, pietà, misericordia, Signuri!”.

Lungo il percorso, in punti prestabiliti del paese, è previsto lo scoppio assordante di mortaretti. Ad ogni scoppio, i bambini che sfilano davanti al Crocifisso, s’inginocchiano.

Una festa davvero molto suggestiva da vivere, una tradizione fervente per tutti gli abitanti del paese, che conquista però anche ogni turista che ha la fortuna di prendervi parte.

Feste del Patrono e del Protettore – agosto/settembre

Il patrono di Geraci Siculo è San Bartolomeo. La sua festa si celebra il 24 agosto di ogni anno e rappresenta a Geraci anche la conclusione della stagione estiva.

La festa unisce folkrore, religione e tradizioni. Nei giorni che precedono il 24 agosto, la banda musicale allieta i cittadini del borgo in diversi momenti della giornata e si radunano a Geraci tutti i geracesi sparsi nel mondo, che, per tradizione, trascorrono qualche giorno delle loro vacanze estive ritornando al paese.

Il giorno della festa, nel tardo pomeriggio, ha luogo la solenne processione. La statua di San Bartolomeo viene condotta per le vie del paese, insieme a quella di San Giacomo apostolo, protettore della nostra Geraci, la cui festa si celebra la seconda domenica di agosto. Prima sfila San Bartolo e poi San Giacomo. Entrambi sono portati a spalla dai giovani fedeli.

Alla fine, le statue dei due Santi, vengono poste una accanto all’altra, separate dalla navata centrale nella chiesa madre. Lì resteranno sino al 24 settembre, festa del Ringraziamento, durante la quale, sempre in processione, le due statue verranno riposte nelle chiese in cui sono ospitate per tutto il resto dell’anno.

La vigilia della festa di San Bartolo, la mattina del 23 agosto, è la statua di San Giacomo ad essere portata in processione fino alla Chiesa di San Bartolo, dove viene prelevata la statua del patrono. Invece, il 24 settembre, per la festa del Ringraziamento, è San Bartolo a ricambiare la cortesia e “ad accompagnare” San Giacomo nella sua chiesa, salutandolo con un suggestivo inchino. 

Festa di Maria SS. Annunziata Compatrona di Geraci (seconda domenica di luglio)

Maria SS. Annunziata, insieme a San Bartolomeo, è compatrona del nostro borgo. La seconda domenica di luglio, viene portata in processione, la tela del 500 raffigurante l’Annunciazione di Maria, custodita nella Chiesa Madre. La tela è stata recentemente attribuita dallo studioso dell’Arte Antonio Cuccia, all’artista toscano Jacopo da Empoli (1551-1640) di scuola Vasariana.

Festa del Corpus Domini – giugno

La processione del SS. Sacramento, nel giorno del Corpus Domini, parte dalla Chiesa di S. Giuliano. Prendono parte alla processione molti bambini. Per primi sfilano i più piccoli con le ali da angioletti, poi quelli che hanno fatto la prima Comunione nell’anno corrente, con le tunichette bianche.

Tutti hanno in mano un vassoio pieno di petali di rosa che vengono sparsi per le vie durante la solenne processione.

A Carvaccata di Vistiamara, la Festa dei Pastori – terza domenica di luglio ogni 7 anni

Questa manifestazione è a cavallo tra il sacro e il profano. Le sue origini risalgono, secondo le fonti, al 1643. Ma c’è chi suppone che la festa si realizzasse già da un secolo prima.

Si tratta di una forma originale di ringraziamento e riconoscenza dei pastori verso Dio e la sua benevola predilezione per questa categoria.

La sfilata dei pastori

A Carvaccata di Vistiamara si festeggia solitamente ogni sette anni. La festa consiste in una sfilata a cavallo dei rappresentanti delle storiche famiglie dei pastori di Geraci. La sfilata è preceduta da un araldo trombettiere con stendardo. I pastori delle famiglie geracesi sfilano, montando su cavalli riccamente bardati. Per prima sfilano i ragazzi, poi i più giovani, a seguire gli uomini maturi, e infine i più anziani e il “cassiere”.

Il costume tradizionale dei pastori protagonisti del corteo prevede scarpe di pelo, gambiere di orbace abbottonate dietro e alte oltre il polpaccio, pantaloni di velluto nero sino al ginocchio, giacca di velluto corta e stretta alla vita ed ornata di galloni neri di seta, copricapo a maglia di lana chiuso alle estremità e scendente sull’omero.

Le offerte dei pastori che sfilano

Ogni cavaliere regge con la mano sinistra l’offerta resa a Dio. I più giovani portano  colombi, asinelli, daini, cavallucci, pecorelle realizzati in pasta di cacio. Queste forme di formaggio pendono tra svolazzati nastri di vario colore, dalla conocchia, un cerchio di legno sostenuto da un bastone a guisa di ombrello.

Gli uomini maturi portano mazzi di cera più o meno vistosi (secondo l’importanza del voto fatto), legati con nastri e fiori. Infine, il gruppo degli anziani tiene alti, su appositi sostegni, i principali paramenti sacri: una sontuosa pianeta, la stola, la manopola e le chiavi d’argento del tabernacolo. Il cassiere, che chiude il corteo, porta in mano “l’Antisfera”, un drappo di velluto di seta nero riccamente ricamato in oro che riproduce la “Sacra Sfera”. La manifestazione si conclude con l’offerta di cera alla chiesa e con la benedizione.

Questa manifestazione è particolarmente sentita e attesa da tutta la comunità, soprattutto dalle famiglie di pastori, che a Geraci rappresentano una parte importantissima della memoria storica e dell’economia odierna. Il corteo è molto suggestivo da vedere, in particolare per l’originalità dei costumi tradizionali e dei doni preparati dai pastori come ringraziamento al Signore.

Feste legate alla tradizione non religiosa

Giostra dei Ventimiglia, rievocazione storica- prima settimana di agosto

Questa manifestazione rievocativa di alcuni fatti storici legati al nostro borgo, si svolge ogni anno, nella prima settimana di agosto. La manifestazione prevede sfilate in costumi del XIV secolo, giochi cavallereschi, esibizione di falchi in simulazione di caccia, musica e rappresentazioni medioevali, rappresentazioni culturali.

Il borgo si veste a festa e ricostruisce le ambientazioni caratteristiche medievali di un tempo.

Di solito le attività legate alla manifestazione durano tre giorni. Il tutto si svolge in uno scenario  rievocativo dove il centro storico e i vicoli del nostro borgo diventano i veri protagonisti della manifestazione.

Ogni anno, alla vigilia del corteo rievocativo, viene ricordato e rappresentato un avvenimento della corte dei Ventimiglia: il battesimo del primogenito, il fidanzamento o il matrimonio del Conte, il ripudio di Costanza Chiaramonte.

Il giorno del corteo, invece, a conclusione della sfilata in abiti d’epoca, così come avveniva nel medioevo per dare risalto ai grandi avvenimenti, hanno luogo dei giochi cavallereschi. Sono giochi che si svolgono a cavallo, a cui partecipano cavalieri rappresentanti le diverse “contee” dei paesi limitrofi. I giochi si concludono con la vittoria di un cavaliere, che viene premiato.

Manifestazione molto interessante da vivere, sia per l’atmosfera che si respira nel nostro borgo in quelle giornate, che per la particolarità di una vera e propria gara di abilità a cavallo con tanto di elmi ed armature indossati dai cavalieri contendenti.

Festa della Transumanza – “Si sgavìta la Montagna” (terza domenica di maggio)

Questa manifestazione è legata alla tradizionale usanza della transumanza delle mandrie e degli armenti. Ancora oggi, infatti, gli animali si spostano dai pascoli a più bassa quota a quelli dell’alta montagna madonita.

La valorizzazione in chiave turistica di tale esercizio legato alla tradizione dei pastori e arricchito da numerose attività culturali e ricreative, rappresenta un’occasione per promuovere i prodotti locali e gli ambienti naturali del Parco delle Madonie.

La manifestazione è realizzata dal Comune di Geraci Siculo in collaborazione con la comunità dei pastori di Geraci e le associazioni locali. L’obiettivo è quello di sostenere la sopravvivenza di una delle più antiche pratiche dell’attività pastorale, trasformandola in attrattiva turistica.

Aggiungi qui il testo dell'intestazione

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit. Aenean commodo ligula eget dolor. Aenean massa. Cum sociis natoque penatibus et magnis dis parturient montes, nascetur ridiculus mus.  Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit

Condividi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Telegram
WhatsApp

Potrebbe interessarti anche